giovedì, novembre 30, 2006

Il cellu, il nemico dell'amm0re.

Tra gli strumenti che negli ultimi anni hanno modificato profondamente il modo di vivere dei ggiovani prepotentemente sboroneggia il telefonino.

Un nostalgico ricordo va al tempo in cui stavamo tutti al Beerhouse e Bu-phph(per la privacy)bu camminava su e giù tra i tavoli parlando con il suo cellu da un milione, che non ce l'aveva nessun altro (certo... avercelo come l'aveva avuto lui, stavamo senza volentieri).

Ebbene, il cellu ha cambiato la vita e ha risolto quei problemi che prima della sua diffusione nessuno aveva, e ne ha invece introdotti altri.

Saltiamo immediatamente noiose considerazioni sulla forzata deleteria odiosa reperibilità costante nei confronti di:
1) colleghi o capi
2) genitori
3) morose
(non necessariamente in quest'ordine).

Anzi facciamone una a titolo di esempio, che spiega come il danno inflitto a un titolare di sim si ripercuote anche a chi gli sta intorno.
Immaginate una serata da sfigati nerd, in cui quattro sfigati nerd (felici di esserlo, per altro) si ritrovano tra loro per legittimarsi a vicenda e per giocare a "Magic: The Gathering" regredendo mentalmente ad uno stato prepuberale.
Immaginateli presi dalla foga del gioco. In particolare, immaginate il Fozzie che sbava e si agita sulla sedia, impaziente in attesa che torni il suo turno, quando potrà giocare la mortale combo da 15 che preparava da 20 mani evocando l'armata delle tenebre che farà polpette dei patetici tentativi di sopravivere delle forme di vita inferiori che lo circondano.

Immaginate tutto questo, e pensate alla sincope in tale frangente quando il gioco si inchioda per 10/15 minuti appena davanti a lui per l'immancabile telefonata della promesa sposa del Giuan.
No, la vostra immaginazione non è adeguata.

Andiamo oltre e parliamo piuttosto di come tale demoniaco strumento abbia modificato radicalmente ciò che Shakespeare chiamò "il giuoco delle parti" e che noi più volgarmente definiamo "broccolare".

Lungi dai nostri scopi il tenere una trattazione esaustiva dell'argomento! Ci accontentiamo di fornire alcuni spunti per una auspicata riflessione collettiva.

Un tempo il broccolante cercava di rompere il ghiaccio con la broccolata cercando di nascondere l'inganfito in lui, per il tempo necessario a convincerla ad accettare un uscita per un caffè, un aperitivo, quant'altro.
Oggi si fa la stessa cosa, ma nel raro manifestarsi del successo, la prima operazione compiuta è lo scambio del numero di cellu. Così non ci si mette d'accordo subito. Lo si fa poi al cellu. Due giorni dopo (mai prima o si passa per assatanato serial killer) lui chiama e ci si mette daccordo per un caffè insieme alle 17.30 del giorno successivo.
Sembra fatta, ma la modernità incombe.

E' infatti dimostrato che, se il broccolante non è Brad Pitt o Piersilvio Berlusconi, lei nelle 24 ore successive ci ripensa dalle 7 alle 11 volte.
Prima dell'avvento del cellu comunque l'impegno era preso e la broccolata, non potendo istantaneamente disdire, faceva spesso buon viso a cattivo gioco ripromettendosi eventualmente di non dare seguito alla cosa. Insomma, la partita era ancora aperta e uno poteva giocarsela.

Oggi lui si sveglia la mattina del fatidico giorno felice come un bimbo il giorno di S.Lucia.
Alle 12.30 è lavato, profumato e sbarbato.
Alle 13.30 ha deciso come vestirsi.
Alle 14.30 ha deciso il nome da dare ai primi 8 figli, in tutte le permutazioni di sesso e data di nascita possibili.
Alle 16.00 è ai blocchi di partenza.
Alle 16.30 sta recitando dei mantra e si deve ricordare di respirare, perchè i muscoli involontari dei polmoni sono in tilt.
Alle 17.00 sta per partire e riceve il seguente sms:

Ciao marco mi spiace ma nn posso uscire ho dei lavori in casa.alla prossima ti kiamo.

Risposta in lacrime:

Oki alla prossima! Buona serata.

mercoledì, novembre 29, 2006

Il Leone della Libertà

Pare che vogliano sostituirlo al Leone di San Marco come nuovo simbolo di Venezia. Voci di corridoio, non ufficiali, ma altamente affidabili sostengono anche che Kimba, il leone bianco, suo grande amico, gli abbia già reso visita dopo il drammatico incidente di pochi giorni fa. Dopo essersi scambiati amichevoli ruggiti di stima i due avrebbero sancito un'eterna alleanza per combattere Prodi, l'Ippopotamo della Dittatura, e il suo malvagio alleato Fassino, lo Sciacallo del Regime. Emilio Fede si sarebbe già offerto di spulciargli la criniera.

lunedì, novembre 20, 2006

cerotti e consumismo

Mi sono appena tagliato un dito nell'aprire una scatola di cerotti.

Cazzo.

Il sangue scende copioso e io, indispettito ma lucido, nonostante i dolori lancinanti e l'inutile dissipamento di piastrine e globuli rossi, rifletto.

Non c'è più limite alla decenza. La volontà di incitamento al consumo giustifica le trame più diaboliche. I guru del marketing hanno lasciato sì che l'ultimo barlume di legge morale dentro di loro si spegnesse. Si profila vivida nella mia mente l'immagine di un tavolo ovale attorno al quale le gerarchie occulte, i vertici mondiali delle multinazionali del cerotto
stanno ordendo il loro diabolico piano: la scatola di cerotti acuminata e zigrinata che è al tempo stesso causa ed effetto dell'acquisto. Il prodotto perfetto, che una volta ottenuto crea da sè le condizioni perchè nuovo prodotto sia consumato, in una catastrofica instabile crescita esponenziale. L'intera umanità dissanguata per riempire i portafogli di uno sparuto gruppo di faccendieri senza scrupoli, in combutta con la mafia che sola verrebbe rifornita sul mercato nero dei vecchi cerotti non taglienti e assumerebbe il monopolio delle sempre più indispensabili donazioni di sangue.

Naturalmente si potrebbe contestare tutta la mia argomentazione sulla base del fatto che l'unico motivo per cui mi sono tagliato con una scatola di cerotti è che sono un coglione.

Può essere, sebbene il mio invito sia a mettere in guardia da queste spiegazioni antropologicamente semplicistiche. Potrebbe essere quello che il sistema vuole per mettercelo in quel posto.

Comunque non ho tempo di pensare oltre a tutto ciò. La mia precedente frase in grassetto rimbomba dentro di me come una verità scintillante esplosa d'un tratto e senza preavviso nelle meningi, emersa dal profondo di un remoto subconscio iperuranico dove ha sempre albergato, senza tuttavia produrre, fino all'evento scatenante di pochi minuti fa, alcun segno della sua presenza. Grazie a un mirabolante effetto di "serendipity" una nuova potente chiave di comprensione dei fenomeni micro e macroeconomici è ora in possesso dell'umanità. L'eccitazione parossistica che accompagna l'Uomo negli istanti immediatamente successivi alla scoperta mi toglie lucidità, impedendomi per ora altre elucubrazioni. L'eco rimbomba, i neuroni si trasmettono veloci il messaggio...

...è questa...

...la nuova frontiera del marketing...

...Il prodotto perfetto, che una volta ottenuto crea da sè le condizioni perchè nuovo prodotto sia consumato....

...
Il prodotto perfetto, che una volta ottenuto crea da sè le condizioni perchè nuovo prodotto sia consumato...

...condizioni...

...consumato...

...

Mi è venuto un desiderio irrefrenabile di aprire una scatola di preservativi.

Michè

mercoledì, novembre 15, 2006

Cuore, critica sociale ed estinzione volontaria.

Mi son rimesso a leggere Cuore di De Amicis.
Quel libro è tante cose, ma è anche melenso, sicuro. A tratti magari stomaca, tanto è melenso.

Però l'impressione che trasmette è che la società ignorante e contadina di 100 0 200 anni fa fosse tanto, ma tanto meno decadente e lercia della nostra.

Per fare un esempio:

"
Vedi: gli uomini delle classi superiori sono gli ufficiali,
e gli operai sono i soldati del lavoro;
ma così nella società come nell'esercito,
non solo il soldato non è meno nobile dell'ufficiale,
perchè la nobiltà sta nel lavoro e non nel guadagno,
nel valore e non nel grado;
ma se cè una superiorità di merito
è dalla parte del soldato, dell'operaio,
i quali ricavan dall'opera propria minor profitto.
Ama dunque, rispetta sopra tutti, fra i tuoi compagni, i figliuoli dei soldati del lavoro;
onora in essi le fatiche e i sacrifizi dei loro parenti;
disprezza le differenze di fortuna e di classe,
sulle quali i vili soltanto regolano i sentimenti e la cortesia;
....
"

Scritto in tempi non sospetti; oggi De Amicis lo bollerebbero come comunista di merda e tanti saluti.

Oggi infatti ciascuno vale in funzione di quanto consuma.

Ciascuno è misurato secondo quanto paga per il bollo della sua auto.

Avevamo cultura, rispetto, tradizione.

Oggi, in pochi anni, ci siamo riempiti di suv.

Una volta ci si teneva all'educazione, sia scolastica che morale. Oggi non si educa più, perseguiamo altri obbiettivi. Non si boccia più. Gli insegnanti sono considerati meno delle pezze da piedi. Valutiamo la bontà del sistema universitario contando il numero di laureati.
Deleghiamo l'educazione alla tv e alla Playstation.

Eravamo un popolo che si faceva il culo a capanna.
Ora siamo convinti che il benessere sia un diritto di nascita, e chi non ce l'ha può pure schiattare, guai a toccarci i nostri meschini privilegi.

Poi arrivano i media, che ci portano agli occhi i grandi scandali, gli episodi di violenza estrema vedi post precedente di Michè, e giustamente ci scandalizziamo; ma il mio parere di profano è che questi orrendi fatti siano punte di iceberg di un problema più grosso.


Vuoi sapere come la si risolve?

Estinzione volontaria.
Ci abbiamo provato, ma alla lunga non ha funzionato. E' andata così.
Leviamoci dalle palle e lasciamo spazio all'evoluzione degli opossum, magari a loro andrà meglio.

Ah, per chiarire.
L'idea non è mia.

Guardate il sito
www.vhemt.org

The Voluntary Human Extinction Movement

VHEMT

"May we live long and die out"

martedì, novembre 14, 2006

Down, svastiche, razzismo e ipocrisia

Buongiorno a tutti,

finalmente mi sono liberato del terzo seminario da dare qui e ho di nuovo tempo di cazzeggiare. Stavo apprestandomi a scrivere una serie di goliardiche minchiate sulle mie partitelle di pallavolo qui a Cambridge quando ho letto una mail passata da Lidia con una serie di commenti di un certo Andrea, se non sbaglio, a proposito di quello che farebbe alle merde schifose che hanno fatto girare un video su internet in cui veniva ripresa ogni sorta di maltrattamenti a un ragazzo down. Nel seguito non chiamerò mai questi individui "ragazzi" o "giovani" o "persone" o "esseri umani" dal momento che a mio parere si collocano completamente al di fuori del campo semantico racchiuso da ciascuna di queste parole. La mia impressione è stata che questo Andrea, pur incitando alla berlina e ai campi di concentramento nei confronti degli insetti parassiti di cui sopra, non sia un criminale nazista o un inquisitore medievale, ma semplicemente una persona la cui sensibilità gli impedisce di non-farsi ribollire il sangue nelle vene in queste circostanze. Conseguentemente una persona molto più degna di nota, di rispetto e di ascolto di quanti sbandierano la superiorità morale del perdono come sistema per nascondere la loro indifferenza e la loro disgustosa ipocrisia (vedi indulti vari). Forse il mio giudizio nasce dal fatto che mi sento molto vicino alle ragioni, e probabilmente alle sensazioni provate, da tale Andrea. Morale della favola, ho deciso di riassumere un po' le mie argomentazioni in merito in un intervento in stile orianofallacesco; argomentazioni di cui non ho mai fatto mistero ma che voglio provare a mettere nero su bianco una volta per tutte.

Credo che la suprema forma di malvagità sia esercitare violenza su un debole per il puro piacere di farlo. Non riesco ad immaginare niente di peggio. Bin Laden che fa abbattere le torri gemelle non è peggio perchè vive nella folle convinzione di stare lottando contro l'impero del male nel nome di Dio. Tutto ciò merita di essere defininto con i più orrendi aggettivi: pazzo, malvagio, disgustoso, schifoso, assassino e tutti quelli che preferiate, ma è meno malvagio di chi non ha ideali di vendetta, non ha niente contro cui combattere, non prova sensazioni di alcun tipo, e gode solo nel vedere la sofferenza di un debole per il puro gusto di sentirsi il potente oppressore. Nessun movente. Nessuna attenuante. Male puro e distillato con cura in modo che sia totalmente scevro di qualsiasi elemento umano contaminante.

Tutto ciò suggerisce alcune considerazioni e una proposta/provocazione

Parto dalle considerazioni. Per punti:

1. Questa disumana forma di cattiveria è sempre più diffusa, a vari livelli, più o meno espliciti. Non starò a perdermi nel tentativo di elencare le ragioni di questa involuzione sociale (ovvie per chi voglia vederle) o nel proporre rimedi (pressochè inesistenti, per come la vedo io). Siamo nel mondo in cui si vuole che la felicità sia appannaggio solo dei non-brutti, non-bassi, non-grassi, non-mal-vestiti, non-poveri, non-troppo-intelligenti, non-secchioni (ma pupe), non-anticonformisti, non-vecchi, non-omosessuali, non-balbuzienti, non-disabili e via dicendo. La strada permessa a chi vuole essere considerato normale o "figo" è stretta e angusta, e tutte le categorie precedenti, e altre, spesso entrano, soprattutto in un ambiente di adolescenti e affini, nel vasto orrendo calderone degli "sfigati". Se uno è "sfigato" lo attende un'adolescenza difficile, di quelle che lasciano segni, ferite e lividi. Si potrebbe obiettare che la presa in giro del ciccione, o del secchione etc. etc. esiste da che esiste il mondo. Vero. Ma non con il grado di premeditata aggressività e violenza che esiste ora e che si riscontra in episodi come quello di cui sto parlando.
E non con l'amplificatore mediatico odierno che fornisce con insistenza le intoccabili e assolute linee guida per distinguere chi è vincente da chi è perdente. Il bullismo nelle scuole è solo una conseguenza di ciò, ma significativa, ed è un fenomeno che raggiunge punte estreme che producono perfino il suicidio (!) delle vittime. Non c'è bisogno di arrivare a questi livelli (non così rari, vedere in particolare Inghilterra e Giappone, ma ho paura che in Italia pure ci si arriverà) per produrre danni psicologici gravi e permanenti. Se si arriva a questo, non si parla più di piccole prevaricazioni tra adolescenti con una personalità in formazione. Si parla,come dicevo sopra, di cattiveria pura, premeditata, e tutt'altro che infantile o adolescenziale. Tutto ciò suggerisce la seconda considerazione.

2. Chi commette crimini come l'aggressione al ragazzo down deve pagare come un adulto, non come un minorenne, perchè dimostra di avere la premeditazione, la volgarità, la malvagità, la freddezza che pochi, anche adulti, hanno.

3. E' faticoso, considerata la totale disumanità del suo schifoso crimine, considerare il soggetto in questione come facente parte di una comunità di esseri umani. E anche faticoso considerarlo più degno di rispetto di un animale. E non sto parlando, che so, di un cane. E' ovvio che la vita di un cane sia più importante della vita di questi individui. Sto parlando di una zanzara. La zanzara succhia il sangue per istinto e necessità, questi stronzi succhiano la gioia di vivere al prossimo per puro premeditato divertimento. Di conseguenza vederli pendere da una forca mi dispiacerebbe assai meno che dover spiaccicare una zanzara. Non ho detto che ce li metterei io sulla forca, ma se qualcuno incazzato lo facesse non mi strapperei i capelli dal dolore, anche perchè ne ho troppo pochi per sprecarli con queste teste di cazzo.

4. Esiste solo una logica contro una simile violenza. Quella della violenza di ritorno. Possibilmente nello stesso stile. Metter questa gente alla gogna, malmenarla, e distruggerla psicologicamente con lo scherno e il disprezzo.

5. Per un sacrosanto principio di giustizia coloro che infliggono sofferenze e torture a queste piccole merde insignificanti dovrebbero essere le loro stesse vittime. Questo costituirebbe anche una (*l'unica*) valida cura per rimarginare le ferite psicologiche (e talvolta fisiche) subite. e suggerire che lo sfigato vero è il bullo e non la vittima, con ricadute sociali profondamente positive. Inoltre diventare le vittime emarginate ed essere massacrati dagli "sfigati" credo costituisca la peggiore forma di sofferenza per i bastardi in questione. E come tale una gran fonte di gioia per il resto del mondo.

6. Varie argomentazioni, tutte più o meno ipocrite, utopistiche, o cretine, vengono opposte ai punti 3., 4. e 5. quando uno li esprime nella forma a mio parere sana e schietta in cui li ho buttati giù.

La prima argomentazione è quella dell'aspirante logico dei miei coglioni: "se condanni la violenza non puoi esercitarla", talvolta espressa nella forma "esercitando violenza contro di loro ti metti sul loro stesso piano", o anche con "così hanno vinto i loro metodi" e altre virtuose variazioni sul tema. Questa stronzata l'ho sentita ripetuta alla nausea. Che ppalle. Si basa sul seguente sillogismo cretino:

Michele dice che la violenza è disgustosa e chi la esercita pure
Michele vuole esercitare violenza contro i violenti
Michele è a sua volta disgustoso

Geniale. Problema: chi cazzo ha mai detto che la violenza in sè sia disgustosa. Il sillogismo riveduto e corretto per descrivere il mio modo di pensare è

Michele ritiene che la violenza *contro gli innocenti* sia disgustosa
Michele ritiene che gli innocenti vadano difesi e gli atti disgustosi puniti con violenza
Michele vuole esercitare violenza contro chi ne esercita nei confronti degli innocenti

E indipendentemente da ciò l'ultimo che ha cercato di costruire la morale per sillogismi è stato credo Spinoza 3 secoli fa, e non ci è riuscito. Il mio stesso sillogismo può essere contraddetto ma uno mi deve dire perchè è sbagliato punire la violenza con violenza senza argomentazioni da alunno tonto di Aristotele. Forse sarebbe il caso di farsi guidare anche un po' dal buon senso e pensare: "Chi vogliamo vedere alla gogna, il ragazzo down o l'aspirante SS?" Nota, per me non c'è via di mezzo, o uno o l'altro. Questo è l'elemento fondamentale. I violenti parlano e capiscono un linguaggio: la violenza. Volergli spiegare che "non si fa" senza caricarli di botte ma insegnandogli l'amore e la morale è come spiegare qualcosa in Cinese a me. Non lo so il cinese, o parli italiano, o non capisco. Se qualcuno ritiene questo punto scorretto mi citi esempi di grandi sinceri e consapevoli cambiamenti di individui insulsi e violenti diventati responsabili, coscienziosi, intelligenti e onesti (possibilmente reali, e, se di fantasia, diversi dall'Innominato).

In questo senso , chi non se la senta di prendere posizioni nette, e aggressive, contro chi distrugge con tale noncuranza il proprio prossimo emarginato, e innocente, fa la stessa cosa che ha fatto Ponzio Pilato lasciando che salvassero Barabba e facessero crepare Gesù Cristo.

La seconda argomentazione è quella zen: "La violenza genera solo altra violenza in una spirale senza fine". Ottima. Ricordo solo a Mr. "Buddha sono io" che con la filosofia orientale e i proverbi di padron 'Ntoni non si risolvono i problemi e non si fa giustizia (almeno non quella degli uomini) : ci si può andare a chiudere in una botte vivendo stoicamente di stenti, passare la vita in meditazione smettendo di parlare, o mandare a puttane la Provvidenza. Non si risponde ad una argomentazione con un proverbio, ma con una controargomentazione.

La terza argomentazione è quella pedagogico-sociologico-autolesionista: se questi-ragazzi sono così è perchè la società-è-marcia, la-scuola-non-li-educa, hanno-avuto-un'-infanzia-difficile, non-è-colpa-loro-è-colpa-nostra-e-un-po'-anche-della-televisione.

Non me ne frega un cazzo a me di perchè sei diventato un nazista. Ora lo sei. Avreste assolto Hitler perchè aveva avuto un'infanzia difficile? No. Allora non assolvete nemmeno l'aspirante SS che riprende i maltrattamenti a un indifeso e la troia che si sventola col giornaletto dietro ridendosela senza fare niente. Ogni stortura ha una causa. Estirpare la causa è un'azione diversa e complementare al raddrizzare la stortura. Prima spari un colpo in testa a Hitler e mandi alla gogna l'aspirante SS e la troia, come si meritano. Poi pensi a come creare le condizioni socio-culturali perchè non nasca un nuovo Hitler, un nuovo aspirante SS e un'altra troia.

Molte delle persone che argomentano contro la punizione severa degli stronzi razzisti di cui stiamo parlando sono semplicemente troppo insensibili per provare nulla più che indifferenza nei confronti di fatti del genere. Non riesco a immaginare che chi si immedesimi nella vittima non provi niente più e niente meno che un desiderio di annientamento totale dello stronzo razzista in questione. Altre persone sono invece buone, miti e tranquille, tipicamente appartenenti a una fascia di sinistra 68ina modello figli dei fiori, educata a quei sani principi di pace e ammOre ottimi ed efficaci contro questi cattivoni finchè pensi che tutta la vita sia come un cartone di Walt Disney e che con un poco di zucchero la pillola va giù. Poi ci sono i Cattolici che ricordano come Gesù predicava nel vangelo la non violenza. Il problema è che l'inferno per gli stronzi e il paradiso per i giusti dopo la morte arrivano, per chi la pensa così. Io nel dubbio vorrei vedere un po' d'inferno realizzato in terra per chi se lo merita. Nel caso l'inferno vero esista veramente non ci sarebbe problema, quello in terra costituirebbe un' utile preparazione psicofisica per il futuro a tutto vantaggio dell'aspirante SS.

Da cui la proposta. Catena di mail che, gira e rigira, arrivi alla fine a uno dei ragazzi di quell'instituto tecnico che conosca e odi quei figli di puttana (ce ne saranno a iosa) e, rispondendo all'appello, ne pubblichi online foto, indirizzi di casa e numeri di cellulare, con ovvie conseguenze...

Saluti,
Michè

sabato, novembre 11, 2006

Ziopò!

Il provvedimento ostacolato da franchi tiratori. La Cdl: Prodi cadrà
Caso Magnolfi, maggioranza battuta in Aula
Al Senato non passa per la seconda volta la richiesta di dimissioni avanzata dalla senatrice dell'Ulivo. Malumori nel centrosinistra

(Corriere)

Sono di malumore anche io. Crick, crick. Crack.
Comprerò un criceto, lo chiamerò El Diablo,
e lo allenerò a sbranare i franchi tiratori.

Ziopò... ZIOPO'!!!

PS: che fine avete fatto?

domenica, novembre 05, 2006

Sono un NERD!


... perchè sono andato col Rouge in un locale a Botticino dove suonava un redivivo Roby Frank. Locale strapieno (il Red Dog) dove conoscevo di vista il 90% dei presenti (chiaro segno che erano tutti ingegneri, brrr). Alla fine della notevole performance, su richiesta del pubblico, il Frank si lancia in una grande interpretazione della sigla di Tekkaman, rigorosamente in giapponese.

Ebbene...

...sono un nerd perchè sapevo le parole.

Moero taio,
takero tekkaman!
Iamini
unomeku
iastu datsu ka....

..ukkiu no kishi TEKKAMAAAAAAN



PS Questa pubblica confessione è da intendersi come un atto di espiazione.

venerdì, novembre 03, 2006

immagini esclusive

A brief history of time: from the big bang to Halloween

Permettetemi inoltre di citare la seguente frase del giorno:

"I have sold more books on Physics than Madonna has on sex"
Stephen Hawking

giovedì, novembre 02, 2006

Su e giù per i Monti

Ho appena letto una notizia che ci riconcilia con il mondo di amm0re. Quello che succederà permetterà la riscossa di un eterno perdente. Un individuo che mai ha avuto soddisfazioni, un individuo anonimo quasi sfigato che assurgerà al ruolo di guida per migliaia di ragazzini che declameranno le sue performance come solo si fa con i grandi eroi. Le mani destra o sinistra (c'è sempre una preferenza, questa è una di quelle cose dove bisogna schierarsi, dove gli ambidestri non esistono, dove il cerchiobottismo non funziona) di questi ragazzi si eserciterano di fronte alle gesta di questo superuomo dalla libido sfrenata. Rocco ha trovato il suo erede, il Ken Shiro della camera da letto è arrivato, il titolo del film è già pronto
"L'uomo dai sette schizzi" e lui è

Creata la versione maschile del Wonderbra!

La Aussiebum, azienda di biancheria intima australiana, ha lanciato in questi giorni Wonderjock, le mutande per gli uomini che vogliono sembrare "più grandi". Un'edizione femminile del reggiseno Wonderbra, insomma: dal lancio della nuova biancheria intima maschile, la Aussiebum afferma di aver già venduto 50.000 paia di Wonderjock, ossia, ha venduto, 50.000 pacchi a uomini col pacco (piccolo) che a loro volta tireranno 50.000 pacchi a donne innamorate delle apparenti dimensioni equine dell'uomo in questione.

Immaginatevi la scena:
questi due escono insieme per una pizza, nelle intenzioni di entrambi la pizza è solo un modo per occupare tempo per far arrivare l'ora in cui infrattarsi da qualche parte per soddisfarsi a vicenda.
Mangiata la pizza salgono a casa di lei, lei è tutta emozionata, lui apprentemente è tranquillo e continua a fissare le boccie di lei chiedendosi: "ma è una 4° o una 5°...non vedo l'ora di scoprirlo..."
Dopo una paio di drink, si saltano addosso e cominciano a palpeggiarsi attraverso i vestiti, entrambi sembrano essere molto contenti di ciò che sentono, ma entrambi sono consapevoli di stare per fregare con uno scherzetto il partner.
in 4 e 4 8 si trovano nudi ed entrambi molto smarriti. Lei si chiede: "ma dov'è finito il capitone?" e lui si domanda: "ma quelle 2 pere transgeniche che fine hanno fatto???" lei guarda gli slip di lui e ci vede dentro due palline di gomma rossa che nell'intenzione del creatore servirebbero a tener su le palle dell'uomo e lui vede che le tanto agognate pere trans sono rimaste all'interno del reggiseno.

Nell'era della finzione e del trasformismo può succedere pure questo, cari amici e amiche state attenti alle sorprese che i vostri partner possono nascondere, diffidate dalle apparenze ma se siete testoni e proprio volete bastano 50 euro per regalarsi il sogno di una dimensione elefantina.

Con stima e diffidenza.

Chill' tuo nonno...

La storia di "padre Pio il santo piu` cool" ha risvegliato nel mio cervello dormiente da ormai 28 anni il ricordo di una conversazione avutasi alcuni anni fa con la mia nonna. Probabilmente l'avro` gia` raccontata varie volte ma la riporto comunque a beneficio dei nostri futuri 100000 lettori (M=Miche`, N = nonna)

N: Miche`, guarda, tengo il santino di Padre Pio
M: Eh, 'bbuon', e` fico Padre Pio no? Tiene pure le stringhete...le stinchite...le stingmate... come caz..le stigmate!
N: Eh, pure quelle
M: Cazzarola, nemmeno Goldrake aveva le stigmate
N: Che e` Coltreec? Stai a pigliare in giro padre pio?
M: No no
N: Eh pero` mo` ci sta un problema
M: De che?
N: E` che io ero gia` devota a Sant'Antonio
M: Azz, e` vvero
N: E se mo` Sant'Antonio s'ncazz...
M: E comm' facimm si Sant'Antonio s'ncazz
N: Ma io sono devota sia a Sant'Antonio che a Padre Pio
M: Uguale?
N: Uguale
M: Ci vuoi bene a tutti e due uguale
N: Uguale
M: No piu` a uno...
N: No
M: Sicura?
N: No no, uguale.
M: Ah vabbe` allora non ci sta problema
N: No?!
M: No no, stai tranquilla, 'a no', so' ggente raggionevole quelli.
N: Ah meno male
M: Ma ci vuoi bene uguale a Padre Pio, a Sant'Antonio e pure al nonno?
N: Al nonno?!?!!!
M: Eh, al nonno (ih ih)
N: Chill' tuo nonn' e` nu disgraziat' !! Tuo nonno e` un d i s g r a z i a t o
M: Ma no!
N: Eh, sapiss' quant me n'a fatt passa`, chill...
M: ...e` nu disgraziat'
N: Eh, proprio cosi`
M: Ma com'e` che ti e` venuta 'sta cosa di Padre Pio mo` ?
N: Eh, quello ieri hanno fatto la trasmissione su rete 4
M: Aaahhh, mo se capisc'
N: Sant'uomo Miche`! Vedessi chell' c'ha fatt! Sant' uomo! E che sofferenza che doveva tenere, quelle cose li`, quelle cose, le sue cose li`...
M: Padre Pio aveva le mestruazioni?! Ah no, le stigmate...
N: Eh, le stic'm'te. Sant'uomo!
M: Come il nonno... (eh eh)
N: Il nonno????? No no, chill' tuo nonno...
M: Si` si` lo so
N: Eh.
M: E stasera che ti guardi alla tele?
N: E non lo so, ci sta lo sceneggiato su rete 4 e la vita di Gesu` Cristo su rai 1
M: Ah gia` che per Pasqua mo fanno la vita di Gesu`
N: Eh ma io mi penzo che mi guardo quell'altro
M: Ah e perche`?
N: Eh, perche`. Perche` quello di Gesu` so gia` come va a finire

mercoledì, novembre 01, 2006

The community grows.

Abbiamo preso anche lui. Meglio che un calcio nei cabbasisi.

Approfitto per varare il grande concorso: indovina che sta facendo il Delbo nella foto e vinci l'amm0re.
Partecipate numerosi! Posted by Picasa

post temporaneo di servizio...

.. destinato alla rimozione

Siccome il modello base sembrava sul mio monitor un pò stretto, ho provato a allargarlo un pò. Secondo voi così è meglio o peggio? Bacetti di amm0re.

Edit:
Dopo tali e tanti autorevoli commenti, direi che questo post non verrà cancellato.
ROTFL (Rolling On The Floor Laughing, acronimo nerd&geek)

Events di puro amm0re

Ci poniamo obbiettivi ambiziosi. Siamo già fighi, ma è necessario trascendere. Per poter quindi attuare questa nostra transumanza dell'amm0re, uscire dalla grotta platonica ed entrare nella luce dell'amm0re, ci dobbiamo davvero impegnare. La "community dell'amm0re" sarà l'origine di ogni tendenza (tenza dell'amm0re) nel futuro di amm0re che auspig.. asbich.. aucup.. auspric.. . che vogliamo.

Ciò premesso, sabato mattina (4 novembre dell'amm0re) avrà luogo a tale scopo il primo di una serie di events di puro amm0re.

Sono lieto di annunciare quindi la prima...

Colazione dell'amm0re!

Siete tutti invitati alle 10.15 da Gallizioli (che per la colazione si difende bene), ove ci troveremo a sorseggiare cappuccio e mangiare pastarelle commentando l'attualità e sparando le consuete cazzate dell'amm0re.

Commentate l'annuncio per dare adesioni. Ovviamente non è previsto alcun democratico dibattimento sulla scelta dell'orario, è così e basta.

E' prevista una teleconferenza satellitare per garantire la partecipazione del nostro illustre affiliato di Cambridge.

Bacetti e tutti!