mercoledì, dicembre 13, 2006

La Morte Nera, Kevin Smith e gli Smarties.







Randal: What did you like better, Jedi or The Empire Strikes Back?

Dante: Empire.

Randal: Blasphemy.

Dante: Empire had the better ending. I mean, Luke gets his hand cut off, finds out Vader's his father. Han gets frozen and taken away by Boba Fett. It ends on such a down note. I mean, that's what life is, a series of down endings. All Jedi had was a bunch of Muppets.

Clerks di Kevin Smith contiene una vasta collezione di aneddoti, geniali e sublimi nella loro idiozia, o idioti nella loro genialità, a seconda del tipo di approccio mentale dello spettatore.

Esiste un terzo tipo di approccio per Clerks, che chiameremo “Che cazzata.” Coloro che lo utilizzano rappresentano un sottogruppo di umanità con la quale mi rifiuto di interfacciarmi (gergo nerd).

Randal: No, nello Jedi c’è in ballo qualcos’altro… Non me n’ero mai accorto prima d’oggi. Loro costruiscono una nuova Morte Nera.

Dante: Giusto.

Randal: Ora, l’altra era pronta e del tutto funzionante prima che i ribelli la distruggessero.

Dante: Luke l’aveva fatta saltare. Tutto merito suo.

Randal: E la seconda quando è stata fatta esplodere era in costruzione.

Dante: Già, e a farlo è stato Lando Calrissian.

Randal: C’è sempre stato qualcosa che non mi tornava nella seconda esplosione, qualcosa che non riuscivo a mettere a fuoco e che proprio non mi andava giu.

Dante: E ora ci sei riuscito?

Randal: La prima era presidiata dalle armate imperiali, le sole persone a bordo erano le truppe d’assalto e in più, diciamo, i vari.. dignitari.

Dante: Sostanzialmente.

Randal: Ragion per cui quando salta i conti tornano: il male è punito.

Dante: Mentre la seconda volta?

Randal: La seconda invece non avevano ancora finito di lavorare, era ancora in fase di costruzione.

Dante: Allora?

Randal: Allora un’impresa di quella portata richiede un sacco di manodopera in più rispetto al semplice esercito imperiale. Scommetto che c’erano di mezzo un mucchio di appaltatori esterni. Idraulici, metalmeccanici, muratori…

Dante: Cioè non sono imperiali, questo vuoi dire.

Randal: Esattamente. Specialisti di ogni tipo per finirla alla svelta e di nascosto. Figurati se le truppe d’assalto saprebbero installare un gabinetto. Loro tutto quello che sanno si limita alle armi e alle divise (NdFozzie: Randal allora non sapeva che le truppe d’assalto imperiali sono costituite in realtà da cloni di Django Fett addestrati militarmente e allevati con crescita accellerata, a maggior ragione non se ne intendevano di gabinetti).

Dante: D’accordo, coinvolgono degli appaltatori esterni ma, che cos’è che ti disturba tanto quando viene distrutta?

Randal: Che saltano per aria quei poveri lavoratori in proprio che erano lì per costruire. Vittime di una guerra che non li riguardava affatto.

Allora senti, tu hai un’impresa. Lo stato ti offre un bell’appalto su un piatto d’argento, hai moglie e figli a carico, un villino di due piani in periferia, si tratta di un appalto governativo quindi ci sono un fottio di vantaggi. Poi arrivano i militanti di sinistra e distruggono tutto quel che c’è nel raggio di sei chilometri con i laser.

Tu non c’entri niente. Non hai una posizione politica, cerchi solo di far quadrare i conti

L’allegoria narrata da Kevin Smith per bocca dei suoi personaggi tocca il tema dell’ipotizzata sollevazione della responsabilità dall’individuo operante in un contesto imposto dalla propria condizione, messa in atto dalle complesse strutture sociali a cui sono delegate le scelte etiche.

Che ne pensate? Dove è posto il confine tra consapevolezza critica ma sofferentemente impotente, e consapevolezza colpevole perché non impegnata fino in fondo?

Ma soprattutto, cosa me ne faccio del tubetto di Smarties Nestlè trovato nel mio pacchetto dolci di S.Lucia?

Lasciate stare i suggerimenti, l’ultima era una domanda retorica.

Baci e amm0re.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Fozzie sei 'na mmerda. Apri bocca solo per non dar fiato ar culo. 'N capisci na mminchia. Screw you.
Uomini di mmerda. Maschilisti sciovinisti fallocratici nerd mosci e flosci.
Evviva le suffragette e la CEI.
Abbasso Playboy, viva Famiglia Cristiana.
Abbasso Prodi viva Leone della Libbertà.
Io oggi dovevo laurearmi invece no e vi odio tutti come Fabianna sugli sci.

Lidiaggiulia.

4:53 PM  
Blogger Fozzie said...

Sono un bastardo.

2:25 PM  
Blogger miche` said...

"Che ne pensate? Dove è posto il confine tra consapevolezza critica ma sofferentemente impotente, e consapevolezza colpevole perché non impegnata fino in fondo?"

RISPOSTA DI UN POLITICO DI DESTRA

Era gente onesta! Casso! Che lavorava! Per portare onestamente i soldi a casa! E i comunisti li hanno ammazzati. E alle famiglie hanno alzato le tasse. Questo vi succede se votate i comunisti. Non c'è più la libertà. Vi mettono le mani in tasca! E un dito nel culo! Ma noi vi salveremo tutti.

(sorride a 32 carati davanti alla telecamera)


RISPOSTA DI UN POLITICO DI SINISTRA

Relativamente alla questione da lei sollevata nel post con tanto acume, e indiscutibile spirito critico, mi perdonerà se, data la sua importanza, mi permetto di chiederle un chiarimento prima di azzardare una risposta. Il mio scrupolo metodologico nasce -come sono certo lei comprenderà- dalla necessità di collocare correttamente il quesito etico da lei, ripeto, così opportunamente posto nel più ampio contesto dialettico possbile, onde scongiurare con ogni mezzo il rischio di compromettere seriamente l'imparzialità degli esiti di un'analisi la quale -sono certo me ne renderà atto- è a un tempo delicata e cruciale e non può in alcun modo peccare di omissioni.

Cerco pertanto di riformulare la domanda che lei pone in un modo più elementare, al fine sia di vagliarne la mia comprensione che di renderla più accessibile al pubblico. Sono fiducioso che mi saprà perdonare questa volgarizzazione -solo apparente in realtà- del suo pensiero, mossa com'è da una pura esigenza di chiarezza in un terreno così spinoso sul piano etico-morale.

Se ho capito correttamente, il suo quesito è il seguente. Possiamo affermare, come sembra fare Kevin Smith peccando forse di un pizzico di leggerezza, che la deresponsabilizzazione individuale sia giustificata dalla caleidoscopica moltiplicazione dei piani su cui è destrutturata (e -ironicamente- strutturata al tempo stesso) l'esistenza umana nell'era moderna, ribadendo in tal modo lo sfaccettarsi dell'io in molteplici funzioni e mansioni indipendenti, la gran parte delle quali involontariamente imposte dall'ambiente socio-economico circostante, o forse, muovendoci in una direzione ad un tempo complementare e antitetica (nella migliore tradizione Hegeliana, del resto), vogliamo riconoscere all'individuo il ruolo di monade del tessuto sociale, a partire dal quale ogni proposta di annullamento etico della responsabilità individuale è chiaramente inopportuna, vista l'evidente insostenibilità, in tale contesto, del precedente concetto cardine di ambiente socio-economico come "superego" ? (se mi si passa l'ultimo termine preso a prestito dalla psicoanalisi per esigenze di sintesi e chiarezza).

E' questo che lei intendeva? Vorrei assicurarmene prima di rispondere. Spero di non stare banalizzando troppo la complessa problematica

(osserva la telecamera di sottecchi con sguardo incerto e aspetto emaciato)

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(la domanda era fatta nel tipico stile di un giornalista di sinistra)

12:48 AM  

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